La Fonderia Marinelli
Il suono delle campane ci giunge immutato dal passato, è un canto eterno, poesia, preghiera, monito, invito alla condivisione e alla fratellanza, perché come dice Papa Francesco: “O siamo tutti fratelli o crolla tutto”.
Una voce, un’invocazione, che è anelito alla misericordia divina, alla speranza, simbolo universale di fede, di cultura, di arte, di storia, capace di sottolineare pagine significative dell’esistenza umana, di scandire il tempo della quotidianità lavorativa.
La storia dei fonditori Marinelli attraversa i millenni, sono gli unici sopravvissuti alle dinastie dei laboriosi campanari di Agnone e da ancor prima dell’anno mille si tramandano di padre in figlio la meravigliosa e singolare tradizione dell’arte campanaria.
Berengario Amorosa scrisse il saggio “ Il Molise” del 1924: “ L’arte di fondere le campane è un’antica specialità degli artefici agnonesi. Essa rimonta a tempi assai lontani. I più rinomati furono i Marinelli e sono stati i primi a studiare e a ottenere gli accordi delle campane, facendo pazienti e interessanti esperimenti sulle proporzioni metalliche corrispondenti alla scala musicale dei sette toni maggiori. Essi, finalmente, hanno ottenuto di far suonare le campane secondo l’ordine musicale”.
Tommaso Marinelli, nella sua “Memoria dell’arte delle campane”, pubblicata nel 1888, indica le caratteristiche di un buon fonditore: “ E’ necessario in primo luogo che io vi dica che bisogna essere uomo dabbene, onesto e timorato di Dio; e poi che si abbia qualche elemento d’istruzione nell’aritmetica, nel disegno, e se possibile, anche in geometria, senza trascurare i principi della musica, per ciò che riguarda la conoscenza e distinzione dei suoni, qualora si vogliano fare le campane in accordo”.
Quanti rintocchi nel mondo. Dall’interessante e suggestivo centro, Agnone, situato nel cuore dell’alto Molise, nel centro dell’Italia, parte una lunga scia di rintocchi che scandiscono momenti di gioia e di dolore. Dai mesti rintocchi che ricordano i caduti di tutte le guerre( Genzano della Lucania, Antillo), alla perdita di tante vite nei terremoti ( L’Aquila, San Giuliano di Puglia); dalle tragedie nelle miniere ( Marcinelle, Monongah, Arsia-Istria) agli attentati ( World Center New York). Se ci si addentra nella storia lavorativa dei Marinelli, la lista diventa infinita: La campana dedicata alle vittime della Pandemia destinata al Parlamento europeo, la campana nella piazza di Tirana fusa utilizzando i bossoli recuperati dalla guerra, la campana per la Torre di Pisa, per le chiese di Piazza di Spagna e Trinità dei Monti a Roma, per la NATO, per Milano Expo e mille altre.
La storia dei fonditori Marinelli si fonde con quella di eventi storici e religiosi e molte campane nascono dalla volontà dei Pontefici, a cominciare da PIO XI, che concesse nel 1924 alla fonderia il titolo di Pontificia.
Ma non basterebbe un libro per raccontare la storia dei Marinelli, degli incontri di intima commozione e di profonda spiritualità – come quello con San Pio di Pietrelcina o con la spagnola madre Speranza del Santuario dell’Amore Misericordioso di Collavalenza- o i tantissimi aneddoti che costellano la millenaria storia di questa incredibile e meravigliosa realtà italiana.
Se vuoi saperne di più sulla storia o sulle fasi di lavorazione che portano alla nascita di una campana, puoi accedere ai seguenti indirizzi:
Museo della Campana Marinelli
Da Agnone, nel cuore dell’Alto Molise, partono i rintocchi che si diffondono in tutto il Mondo, è un canto
simbolo di speranza, di fede, di arte, di storia e di cultura.
Nel Museo Marinelli c’è la storia dei sacri bronzi e del lavoro dei fonditori Marinelli, che da oltre mille
anni si dedicano a questa tradizione.
Il Museo Marinelli è nato dalla idea e dalla volontà del Patriarca delle campane Pasquale Marinelli che lo
volle dedicare al ricordo degli avi e delle generazioni future ed in particolare a suo fratello Ettore scultore
della fonderia, morto molto giovane e successivamente intitolarlo a Papa Giovanni II, in ricordo della sua
visita il 19.3.1995.
E’ uno dei rari musei al mondo che raccoglie una vasta collezione di campane, circa trecento, dall’Anno
Mille ai nostri giorni, provenienti da tutti i campanili, catalogate, tra cui la più antica quella dell’Anno Mille,
proveniente dall’Abruzzo, di forgia molto semplice, priva di fregi e di iscrizioni, con applicata una maniglia in
ferro al posto della corona.
Ogni campana ha il suo suono, le sue iscrizioni, i suoi fregi e costituisce una opera unica nel suo genere.
A seconda dell’epoca e del produttore le decorazioni sono da semplici in evoluzione sempre più
complesse ed elaborate e riproducono Madonne, Santi, Arcangeli, croci; passano dallo stile gotico al
barocco, al neoclassico, al liberty e al moderno ed il contenuto delle iscrizioni è vario: preghiere, notizie
storiche, nomi dei donatori e dei Mastri fonditori.
Il Museo ha voluto conservare anche le copie delle campane che hanno rappresentato i momenti storici
più importanti, nonché i documenti attestanti la concessione del titolo di Pontificia da parte di Papa Pio XI
nel 1924, centenario che verrà ricordato con un francobollo, la venuta di Giovanni Paolo II di cui si conserva
la firma autentica, la copia della Campana del Giubileo 2000 alla quale verrà affiancata la Campana del
Giubileo 2025, fusa il 15 dicembre 2023 alla presenza di Sua Ecc.za Rino Fisichella.
Nel Museo sono raccolte anche campane lesionate, perché al contrario di quello che si pensa, le
campane possono deteriorarsi a causa di fenomeni atmosferici o bellici.
Ma il Museo è soprattutto storia, arte e cultura, centro di studi dell’arte campanaria, dotato di una ricca
biblioteca, che parte dai testi più antichi quale l’edizione del 1664 del Tintinnabulis di Girolamo Maggi,
definito la Bibbia dell’arte campanaria ai testi della storia della Fonderia curati da Gioconda Marinelli.
Convegni , presentazioni di libri e concerti campanari curati dal Maestro Giulio Costanzo si svolgono nel
Museo, che risulta vivo ed integrato con la Fonderia, sicchè il visitatore può passare dalla storia e tradizione
alla visione attuale del lavoro artigianale che si svolge in fonderia dove nascono le campane.